Nell’Italia che guarda avanti nel segno della ripartenza, in alcuni settori il calo della domanda di beni e di servizi ha portato ad un rallentamento delle attività produttive; a risentirne è stato il ciclo dei pagamenti che ha determinato una rilevante crisi di liquidità per le Imprese maggiormente colpite.
In questo numero di Risk Monitor ci occuperemo di prevenire gli insoluti attraverso un presidio decisivo, che rivela la sua importanza nella fase di contenzioso: la contrattualistica aziendale.
I RITARDI DEI PAGAMENTI NELLO SCENARIO ECONOMICO ITALIANO.
Le previsioni di crescita per l’Italia di Standard&Poor’s ipotizzano un +5,3% del PIL rispetto al 2020.
Previsioni che fanno ben sperare e che fanno guardare alla ripresa con un cauto ottimismo, nonostante debbano essere interpretate con le dovute precauzioni.
Sempre Standard&Poor’s prevede che nella seconda metà di quest’anno si assisterà ad una vera e propria ripartenza, dopo un primo semestre caratterizzato da un segno negativo.
Sarà fondamentale per le imprese vincere la sfida posta dalla gestione dei crediti commerciali vantati verso le imprese in fase di rilancio, per ottimizzare il cash-flow aziendale e operare in normalità.
COSTRUIRE L’ATTIVITA’ DI RECUPERO SU BASI SOLIDE: PARTIRE DAL IL MODELLO CONTRATTUALE.
I risultati si conseguono pianificando e realizzando sin dall’inizio le azioni più opportune adatte a favorire la gestione dei crediti: in primis attraverso l’ottimizzazione dei moduli contrattuali utilizzati per l’avvio del rapporto di fornitura con un nuovo cliente.
TUTELARE IL CREDITO ATTRAVERSO LA CONTRATTUALISTICA AZIENDALE.
Partiamo da una premessa: i crediti commerciali vantati da un’Impresa derivano dai contratti che la stessa conclude con i propri clienti, per la fornitura di merci o servizi.
E’ quindi nella contrattualistica che vanno poste le basi per prevenire, sin dall’inizio, il verificarsi degli insoluti sui crediti, e limitare l’insorgenza di situazioni di responsabilità o di illecito che potrebbero coinvolgere l’impresa stessa.
Talvolta, e più frequentemente nelle PMI, alcuni dei rapporti di fornitura nascono e vengono eseguiti in assenza di un contratto scritto (ad esempio sulla semplice base di un ordine telefonico) o senza accertarsi preventivamente che il modulo d’ordine sia stato compilato in maniera completa dal cliente.
Se questa casistica è rara nel caso di accordi coi nuovi clienti, è più frequente laddove ci sia un rapporto già in essere, quando la richiesta di rinnovo della fornitura potrebbe avvenire anche con mezzi non ufficiali come il telefono e la posta elettronica non certificata.
Questo modus operandi non è consigliabile in quanto possibile fonte di numerosi problemi.
L’ordine verbale provoca due principali inconvenienti:
1) impedisce la dimostrazione dell’insorgenza e della tempistica del credito. Infatti non c’è un contratto scritto e la fattura non è considerato un documento valido come invece il contratto;
2) impedisce la regolamentazione ottimale del rapporto commerciale e non consente di prevenire l’insorgenza di eventuali insoluti.
E’ quindi consigliabile muoversi sempre da un contratto scritto inteso come documento in cui siano presenti le sottoscrizioni di entrambe le parti contraenti.
MODULO CONTRATTUALE: TRE SEMPLICI REGOLE DA SEGUIRE.
Un modulo contrattuale (da un semplice ordine o conferma d’ordine fino a delle vere e proprie condizioni generali di contratto) dovrebbe essere predisposto seguendo alcune semplici regole:
a) dovrebbe essere scritto in modo chiaro, evitando frasi o espressioni ambigue sulle quali i futuri clienti potrebbero speculare in modo pretestuoso, al solo fine di ostacolare la riscossione del credito;
b) dovrebbe essere completo, cioè regolamentare tutti gli aspetti essenziali dei rapporti commerciali di volta in volta posti in essere, in tal modo evitando possibili strumentalizzazioni da parte dei clienti insolventi;
c) dovrebbe essere valido dal punto di vista giuridico, cioè cioè conforme alle normative (generali e di settore) di volta in volta applicabili, evitando così che i debitori possano sottrarsi al pagamento della fattura, facendo leva sull’invalidità del contratto.
Un contratto per quanto possa essere redatto in maniera tecnicamente perfetta non elimina il rischio di insoluto e questo è un elemento col quale il credit manager delle aziende dovrà sempre fare i conti.
Gestire efficacemente i crediti commerciali è un processo complesso caratterizzato da professionalità specifiche che diventano decisive quando le insolvenze iniziano a rappresentare un peso che pone a rischio l’equilibrio finanziario aziendale.
Il Team di Cheope è composto da figure con un'alta specializzazione nell’ambito del credit management e della gestione legale del credito: lavoriamo al fianco del Cliente definendo obbiettivi comuni basati su una analisi rigorosa delle posizioni che necessitano di un intervento.
I servizi si adattano alle necessità dell’azienda commerciale, così come a quelle più evolute, grazie ad una serie di processi modulari e personalizzabili in funzione delle caratteristiche operative e di settore.
Riferimenti:
https://www.agi.it/economia/news/2021-06-24/pil-italia-cresce-piu-di-germania-standard-poor-13044247/