La crisi sanitaria ed economica che stiamo vivendo ha rivelato il lato fragile delle filiere globali legate alla catena di fornitura (c.d. supply-chain) ed ai sistemi di gestione della sostenibilità a causa del lockdown.
La diffusione dell'epidemia da COVID-19 a livello mondiale ha colto molte aziende di sorpresa. Alle prime avvisaglie di arresti della produzione da parte dei fornitori asiatici, i responsabili degli acquisti e della supply chain hanno immediatamente dovuto prendere atto della vulnerabilità delle loro filiere globali.
Analisi e modelli specifici sono vanificati (o quantomeno minati) dall’incertezza che la pandemia genera a tutti i livelli.
L’ISM (Institute for Supply Management) nella sua ultima survey “Impacts On Global Supply Chains” (Marzo 2020) evidenzia i seguenti fatti:
• più del 44% delle aziende non ha piani in essere per la gestione della supply disruption;
• il 23% di queste aziende presenta rilevanti situazioni critiche lungo la propria catena del valore (c.d. supply chain)
Si stima che la situazione di emergenza creata dalla diffusione del Coronavirus abbia generato un livello di interruzione del 40-60 % nella supply chain e nelle vendite relative agli ambiti di elettronica di consumo, prodotti confezionati, industria automobilistica, prodotti farmaceutici e beni durevoli.
LE INTERRUZIONI DELLE FORNITURE SARANNO LA NUOVA NORMALITÀ
Secondo quanto riportato da Fortune, il 94% delle società Fortune 1000 ha subito interruzioni delle forniture a causa del COVID-19. Le ripercussioni non hanno riguardato soltanto le materie prime, ma anche articoli di basso valore critici per la produzione. La ricerca simultanea di soluzioni alternative da parte di tutte le aziende ha generato sui mercati delle turbolenze che non si vedevano da decenni. La comunità scientifica, riunita nell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS), è concorde nel ritenere estremamente probabile che in futuro insorgano nuovamente gravi focolai di malattie trasmissibili, come il COVID-19. Inoltre, è prevedibile che anche il cambiamento climatico e l'instabilità politica possano generare ulteriori interruzioni delle forniture.
QUALI SONO I RISCHI CHE LE AZIENDE SI TROVANO A DOVER AFFRONTARE IN RELAZIONE ALLA TENUTA DELLA PROPRIA SUPPLY CHAIN?
Questi sono i rischi che il sistema di trova ad affrontare:
• il rischio che i network distributivi siano limitati nella loro capacità operativa e che le filiere di approvvigionamento e produttive possano essere interrotte;
• il rischio che venga meno la disponibilità di materie prime, semilavorati e prodotti finiti;
• il rischio che vi sia una carenza di manodopera diretta e indiretta;
• il rischio di default dei fornitori e di limitata capacità di identificarne e qualificarne di nuovi.
LA LEZIONE CHE LE AZIENDE POSSONO IMPARARE: IL CAMBIAMENTO COME STRATEGIA
L’interruzione della supply-chain sta influenzando la domanda, la manodopera, i materiali e la consegna ai consumatori costringendo le aziende a compiere scelte difficili. In un’intervista al mensile Fortune , John Chambers ex presidente esecutivo e CEO di JC2 Ventures, le aziende “dovrebbero imparare la lezione da questa crisi e iniziare a fare subito cambiamenti fondamentali per preparare le loro catene di approvvigionamento a shock futuri”.
Alessandro De Felice, Presidente ANRA (Associazione Nazionale Risk Manager e Assicuratori Aziendali), “in un mercato sempre più contraddistinto dal fenomeno dance, diventerà davvero difficile valutare in maniera corretta i rischi correlati a ciascuna delle forniture. In questo caso, il rischio complessivo sarà tanto minore quanto più flessibile è il modo in cui è pensata e strutturata la supply chain.”.
COSA FARE PER PROTEGGERE LA PROPRIA CATENA DI FORNITURA
Per far fronte a queste difficoltà, diventerà dunque fondamentale investire nell'analisi dei rischi di fornitura e della robustezza e capacità di adattamento della propria supply chain. Una prassi non ancora abbastanza diffusa, secondo i dati dell’indagine RISE: poco più del 50% delle aziende, attualmente, ha un sistema di monitoraggio del rischio della fornitura. E laddove è presente, non sempre si dimostra strutturato e completo: solo 1 azienda su 3 infatti monitora più dell’80% dei propri fornitori.
In questo contesto di emergenze l’imprenditore sono due le domande che l’imprenditore si pone:
1) I miei fornitori, sono in grado di assicurare la continuità delle forniture?
2) Quali sono le prospettive future per clienti e fornitori?
ReAction è linea di servizio creata appositamente che risponde a queste domande , fornendo strumenti per valutare con strumenti aggiornati l’impatto che l’emergenza innescata dal Covid19 ha avuto sui clienti e fornitori.