Nonostante il calo generalizzato dei consumi provocato dalla pandemia di coronavirus, che tra lockdown e restrizioni ha provocato la chiusura di molti negozi, bar, ristoranti e attività economiche e commerciali, il 2020 ha visto una vera e propria esplosione dei pagamenti digitali, che secondo i dati dell’Osservatorio sugli Innovative Payments della School of Management del Politecnico di Milano sono passati dal 29 al 33% del valore totale dei pagamenti nel nostri Paese, arrivando a toccare 5,2 miliardi di transazioni per un controvalore di 268 miliardi di euro (https://www.economyup.it/fintech/osservatorio-innovative-payments-2020-accelera-il-contactless-boom-dei-pagamenti-da-smartphone/).
E il trend è in crescita anche per il 2021. (https://www.pagamentidigitali.it/carte/crescono-i-pagamenti-contactless-29-ed-e-boom-per-i-mobile-80/)
CRESCONO LE CARTE VIRTUALI.
Nel trimestre novembre 2020 e gennaio 2021, le carte virtuali create sono arrivate a valere il 19% del totale e ne sono state richieste il 99% in più rispetto al trimestre precedente (agosto – ottobre 2020). Un trend di crescita partito già durante il trimestre del primo lockdown (marzo – maggio 2020) quando le richieste di emissione hanno segnato un +49% rispetto a quello precedente.
Da questi dati risulta chiaro che anche il comparto delle imprese e dei liberi professionisti sembra aver scoperto i vantaggi che una modalità di pagamento digitale può offrire: tra i più apprezzati figurano comodità, sicurezza e rapidità di utilizzo.
Complice l’emergenza pandemica ancora in corso, che ha favorito la ricerca di soluzioni bancarie e finanziarie 100% digitali, ma anche iniziative come quelle messe in atto dal Governo (Cashless e Lotteria degli Scontrini) per incentivare la diffusione e l’utilizzo di app e strumenti digitali di pagamento.
CAMPAGNE DI DIGITAL MARKETING IN ASCESA.
Tra le voci di spesa, il primo posto se lo aggiudica l’acquisto di servizi imputabili al comparto Marketing e altri servizi online: il 46% delle transazioni effettuate con carte virtuali riguarda l’acquisto di campagne su Google e altre attività pubblicitarie digitali, nonché l’accesso a piattaforme online dedicate a webinar e conferenze.
Al secondo posto, le transazioni destinate a utenze, strumenti informatici e attrezzature per l’ufficio: il 7% delle spese si riferisce al pagamento di bollette e all’acquisto di hardware e software, a cura dell’Amministrazione, dell’Office Manager o in altri casi dell’imprenditore stesso.
A rappresentare il 4% del totale sono invece le spese per viaggi e trasporti. Anche se meno frequenti in questo momento di emergenza sanitaria, il personale dedicato alle vendite spesso deve compiere trasferte e sempre più predilige le carte virtuali per acquistare online biglietti aerei o ferroviari e gestire prenotazioni alberghiere. Le carte virtuali vengono inoltre utilizzate come alternativa ai buoni pasto e, in particolare, per la consegna a domicilio da ristoranti e supermercati.
I PIU’DIFFUSI PAGAMENTI DIGITALI IN ITALIA.
In cima alla lista dei sistemi di pagamento digitale ci sono naturalmente Amazon pay e Paypal, servizi di elaborazione dei pagamenti online nati proprio dal concetto di wallet digitale. Oltre a questi player che potremmo ormai definire “tradizionali” negli ultimi anni se ne sono sviluppati altri.
COMPRA ORA, PAGA DOPO.
Da qualche mese è sbarcata in Italia la fintech svedese Klarna con il lancio del servizio “Paga in tre rate”, la funzionalità di rateazione dei pagamenti online che ha portato la fintech svedese a conquistare 90 milioni di utenti nel mondo grazie alla partnership con circa 200mila merchant, con una presenza consolidata in Svezia e in Germania e i mercati a più alta crescita in Stati Uniti e Regno Unito.
L’Italia diventa un nuovo caposaldo della presenza continentale trasformandosi con Milano nel terzo tech hub del gruppo insieme a Stoccolma e Berlino. Proprio in Italia Klarna ha acquisito quest’anno la startup tecnologica Moneymour che ha fornito competenze e soluzioni: Milano è così diventato il polo di sviluppo di engineering con la presenza di 40 persone.
LE OMBRE DEL RISCHIO-RICICLAGGIO SUL FINTECH.
Il rischio che ogni operazione basata sui pagamenti digitali potrebbe nascondere un uso improprio per scopi illeciti, è reale e concreto come dimostrato dalla recente apertura del GAFI (Gruppi Azione Finanziaria Internazionale) all’identità digitale
PAGAMENTI DIGITALI E ANTIRICICLAGGIO: COSA DICE LA LEGGE
I prestatori di servizi relativi all’utilizzo di valuta virtuale e di servizi di portafoglio digitale rientrano nella categoria degli “altri operatori non finanziari” di cui all’art.3 comma 5 del Decreto Legislativo n.231/2008 che sono tenuti agli obblighi di adeguata verifica della clientela, alla conservazione dei dati e all’obbligo di segnalazione di eventuali operazioni sospette.
Il chiarimento è avvenuto da parte della Guardia di Finanza in risposta ad uno specifico quesito in occasione del programma Telefisco 2021 del Sole 24Ore.
A livello globale l’interesse da parte degli operatori coinvolti nell’applicazione della normativa AML/CFT è pertanto focalizzato sull’impatto che le nuove tecnologie e più in generale il Fin Tech potranno avere sotto il profilo del contrasto al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo.
Per approfondire:
http://www.dirittobancario.it/approfondimenti/antiriciclaggio/il-gafi-apre-all-identita-digitale.