Le prossime settimane saranno cruciali per molte aziende, poiché la pandemia ha stravolto non solo abitudini e costumi dei cittadini ma anche le strategie e l’operatività delle Imprese.
Vedi anche: L’impresa che verrà - 10 chiavi per costruire aziende resilienti e di successo nel post Coronavirus - Sole24Ore - Luglio 2020
In questo contesto, la CONTINUITÀ D’IMPRESA, detta anche “BUSINESS CONTINUITY” è un concetto che dopo mesi di immobilità forzata ha acquisito maggior concretezza.
La finalità della Business Continuity
La continuità delle attività aziendali, detta Business Continuity è un percorso che la Società si impegna a seguire, per poter reagire ad avvenimenti in grado di compromettere, anche temporaneamente, l’erogazione dei servizi o i processi interni.
La filosofia della Business Continuity prescrive di riflettere sugli eventi avversi più o meno probabili, per essere in grado di rispondere e mitigare prontamente l’impatto che questi potrebbero avere.
Il Business Continuity Plan
Il piano di continuità operativa, o Business Continuity Plan è il documento realizzato per guidare l’organizzazione e la gestione di eventi critici, definendo procedure alternative in grado di:
1. Garantire al Cliente la disponibilità dei servizi, riducendo al minimo l’impatto sul livello di servizio concordato (gli SLA);
2. Permettere lo svolgimento dei processi aziendali minimizzando il tempo di interruzione nella disponibilità di processi interni o servizi resi al Cliente;
3. Ripristinare le condizioni operative standard, riducendo gli impatti economici ed organizzativi.
Il BCP identifica e analizza tutti gli elementi che consentono all'Impresa di operare nel Mercato:
1. I RUOLI e RESPONSABILITÀ assegnati al personale;
2. SISTEMI INFORMATICI software e hardware impiegati direttamente o tramite Partner;
3. RELAZIONI, con Clienti e Fornitori;
4. LUOGHI e SPAZI di lavoro, fissi o alternativi;
5. CONTESTO NORMATIVO e REGOLAMENTARE: è stabile o in mutamento?
6. PROCESSI COMMERCIALI E DI MARKETING;
7. PROCESSI PRODUTTIVI .
La gestione della BUSINESS CONTINUITY è un processo che fa riferimento a uno specialista interno all'Azienda, che individuerà le figure chiave e collaborerà con loro all'interno di un CONTINUITY TEAM, ossia il gruppo di Persone referenti delle diverse divisioni aziendali, con la responsabilità di coordinare le azioni necessarie a garantire continuità, o quantomeno una risposta rapida.
Una lezione recente: il cambiamento bussa alla porta
Il tema della Business Continuity ha avuto grande considerazione nelle società che erogano servizi di pubblica utilità, come banche, società energetiche, media, telecomunicazioni, società di risk management, soggetti che negli ultimi anni non hanno lesinato investimenti e risorse.
Sono invece poche le Aziende che, fuori da questi settori, si sono dotate di un Business Continuity Plan e strutturato processi idonei.
Come scrive Gideon Lichfield, direttore della Mit Technology Review nell'articolo “We’re not going back to normal”: “per fermare il coronavirus dovremo cambiare radicalmente quasi tutto ciò che facciamo: come lavoriamo, facciamo sport, socializziamo, acquistiamo, gestiamo la nostra salute, educhiamo i nostri figli. Vogliamo tutti che le cose tornino rapidamente alla normalità, ma alcune cose non torneranno come prima”.
La continuità operativa può diventare un obbiettivo raggiungibile per tutte le Aziende che abbiano assunto l’impegno o la responsabilità di fornire i propri servizi e prodotti su base continuativa, nell'ottica di una stretta collaborazione coi propri Clienti.
Un impegno riconosciuto a livello internazionale
Perché l’impegno sia riconoscibile anche da terze parti, è necessario considerare gli standard di riferimento, necessari a perseguire e sviluppare nel tempo i processi finalizzati alla continuità aziendale.
Il riferimento universale è in questo caso rappresentato dallo Standard BS25999 del Business Continuity Institute (BCI) riconosciuto anche a livello ISO 22301:2014.
BCI propone un modello che tiene conto di sei aspetti fondamentali per gestire la continuità operativa:
1) definire l’approccio, in base al contesto operativo;
2) identificare le risorse critiche che supportano i processi core;
3) identificare e scegliere le strategie in base al rischio identificato;
4) implementare la fase di reazione ad un evento critico;
5) sviluppare sistemi di monitoraggi e controllo;
6) assicurare il coinvolgimento di tutte le funzioni aziendali.
Non un costo ma un investimento per l’Azienda
Le imprese possono considerare la Business Continuity come un’opportunità su cui investire per migliorare la propria capacità competitiva.
In pratica: ai fini di selezionare i fornitori, molti committenti richiedono se l’Azienda sia certificata secondo lo Standard 22301.
I temi della Business Continuity, per quanto possano apparire astratti e complessi, stanno assumendo maggior rilevanza strategica, con budget e risorse dedicate allo scopo.
Cheope Risk Management ha intrapreso nel 2018 un percorso che ha permesso, nel Gennaio 2020, di veder riconosciuto il proprio impegno attraverso la Certificazione 22301:2014, da considerarsi il riferimento internazionale dello standard dedicato alla Business Continuity.
Un percorso che vede Cheope Risk Management costantemente attiva, con l'obbiettivo costante di monitorare e migliorare i processi dedicati alla continuità operativa, a tutela dell’Azienda e degli Stakeholders.