Tra gli eventi che hanno caratterizzato il 2022, l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia è sicuramente il più rilevante. Il conflitto infatti ha portato diverse conseguenze: tra queste, l'andamento incerto dei prezzi gas e luce è sicuramente quella col maggior impatto.
L’effetto di questi eventi sull'Italia e sull'Europa è diverso: tra questi spicca la pesante inflazione insieme all’aumento del prezzo di gas e luce.
Le dinamiche nel prezzo dell’energia si legano alle difficoltà di reperimento delle materie prime, anche a causa di rallentamenti logistici.
Infatti negli ultimi mesi il costo delle materie prime -energetiche in particolare- è aumentato moltissimo, poiché da un lato la Russia è stata per anni tra i primi Paesi esportatori di gas verso Stati come l'Italia e la Germania; dall’altro, la Cina, terzo tra gli importatori di beni in Italia (Dati MEF-ISTAT 2019), non sembra voler allentare le politiche di contenimento del Covid.
Il conflitto ha pertanto determinato un effetto a catena su tutti gli attori dell’economia, siano essi aziende, privati o altre entità giuridiche.
In questo contesto anche i condomìni sono impegnati a riorganizzare i propri consumi energetici: inevitabilmente l’aumento delle spese energetiche potrebbe determinare l’aumento delle morosità condominiali connesse all’insolvenza dei condòmini e oneri gravosi di gestione delle problematiche legate al mancato incasso delle spese condominiali.
Qual è la situazione del settore energia oggi in Italia?
Grazie a una ricerca degli istituti mUp Research e Norstat condotta a settembre 2022, per Facile.it, la situazione italiana emerge in modo piuttosto nitido. 3,3 milioni di italiani hanno dichiarato che potrebbero trovarsi in grande difficoltà, se non impossibilitati, a pagare le prossime bollette energetiche. Di questi, 2 persone su 3 dichiarano che è la prima volta che non pagherebbero le bollette nella loro vita.
Questo significa che i consumatori da sempre solventi potrebbero essere economicamente impossibilitati a pagare le bollette gas e luce. In questo panorama, i condomìni sono tra i soggetti che richiedono maggiore attenzione. Lo stesso studio ha infatti accertato che da gennaio oltre 2,6 milioni di italiani hanno saltato una o più rate del condominio.
In base alle ricerche recenti, i casi di insolvenza nel settore luce e gas interessano soprattutto:
● Il Centro Italia con l'11,5%;
● Il Sud e le Isole con l'11,2%.
Secondo le previsioni future, che anticipano un costante aumento dei costi in bolletta, a soffrirne di più sarà proprio il Meridione, con una media di insolventi del 9,4% rispetto a quella nazionale del 7,7%. Invece le aree più soggette a morosità condominiali sono i grandi centri abitati con oltre 100.000 abitanti e il Centro Italia.
Un esempio di condominio insolvente a Padova
Le conseguenze per i condomìni insolventi possono essere differenti. Al momento sono diversi gli esempi sul territorio italiano di gestori che si sono trovati a dover staccare le utenze per bollette non pagate.
Infatti i costi alti e le garanzie richieste dei grossisti fanno sì che per i fornitori questi debiti siano insostenibili, in particolare per le realtà più piccole e meno conosciute.
Prima del distacco delle utenze però ci sono diversi passaggi, alcuni riguardano avvisi di pagamento e comunicazioni da parte dell'amministratore di condomìnio tramite raccomandata o PEC. In più il distacco non può essere imposto prima di tre giorni lavorativi dal termine ultimo e 40 giorni solari dalla notifica della costituzione in mora.
Recentemente 300 stabili in Provincia di Padova hanno subìto un'interruzione della fornitura per i costi troppo alti sostenuti dal fornitore e per i debiti di diversi condomìni. Questo ha portato a un abbandono da parte del gestore per insolvenze.
Insolvibilità del condomìnio: quali sono le situazioni possibili?
Nella ricerca di mUp Research e Norstat 3,8 milioni di italiani hanno dichiarato che potrebbero non pagare le prossime rate del condominio, riportando così al centro una problematica tradizionale per gli amministratori di condomìnio: la morosità condominiale associata alla insolvibilità dei condomini.
A seguito della legge n. 220 del 11 dicembre 2012 i condòmini hanno sei mesi di tempo per regolarizzare i pagamenti delle spese condominiali (all’interno delle quali spesso sono presenti anche quelle energetiche). Secondo la normativa alla fine di questo termine l'amministratore condominiale può procedere una lettera di sollecito via raccomandata e in seguito con un decreto ingiuntivo nei confronti dei morosi.
La procedura di regolarizzazione dei pagamenti è stata resa più snella ed è stato possibile velocizzare il recupero dei crediti. Tuttavia l'amministratore di condomìnio può trovarsi davanti a diversi ostacoli, ad esempio relativi al reperimento delle informazioni patrimoniali e finanziarie del soggetto insolvente.
Gli ostacoli nella verifica di solvibilità del condòmino moroso
Posto che l’amministratore deve agire per la riscossione forzosa delle somme dovute dai condòmini morosi entro sei mesi dalla chiusura dell’esercizio nel quale il credito esigibile è compreso, non sempre l’azione legale da i frutti attesi.
Spesso infatti l’azione è intentata verso beni di valore incerto, ad esempio:
● il quinto dello stipendio/ del trattamento pensionistico, qualora non siano già pignorati.
● i conti correnti e postali, ammesso che siano capienti al momento dell’azione
● autoveicoli, beni immobili o quote di imprese: di difficile gestione e valore incerto.
In assenza di informazioni certe su questi asset intraprendere l'azione legale non potrà garantire l’effettiva soddisfazione del credito vantato dal condomìnio.
In un contesto in cui prevedibilmente gli oneri di gestione del credito cresceranno per quasi tutti gli amministratori, al fine di poter gestire efficacemente la morosità condominiale legata alla insolvenza del condòmino è quindi opportuno documentarsi sulla situazione ECONOMICA e PATRIMONIALE di ogni soggetto debitore, sia esso PERSONA FISICA o ENTITÀ GIURIDICA.
Con una Due Diligence Patrimoniale, i vantaggi sono molteplici, prima e durante l’eventuale azione:
● Ancora prima della fase legale, avere una conoscenza della controparte utile a trattare e definire la soluzione in via extra-giudiziale, evitando azioni legali.
● Valutare la probabilità di successo dell’azione legale grazie a informazioni puntuali, individuando i beni e le fonti di reddito più interessanti; e se risultano già pignorati.
● motivare le azioni da intraprendere, o già intraprese, all’Assemblea di Condomìnio, sulla base di verifiche indipendenti e oggettive.
In Italia le informazioni che permettono di avere una panoramica completa possono essere rilevate grazie all’attività di una Società dotata di regolare licenza investigativa.
In questa veste, Cheope garantisce le possibilità di informarsi grazie al portale Verifika, già utilizzato da molti amministratori condominiali e avvocati. Il portale web permette di conferire un regolare incarico investigativo e ricevere un analisi per valutare lo stato patrimoniale e finanziario di un soggetto debitore.
All'interno dell'analisi patrimoniale, finanziaria e reddituale (detta Due Diligence) sono presenti diversi dettagli. Tra questi ci sono: la reperibilità del soggetto, la probabilità di recupero del credito, la stima del patrimonio aggredibile e l'azione consigliata.
Nello specifico il report fornisce il dettaglio su una serie di elementi:
● Proprietà immobiliari;
● Partecipazioni in imprese
● Automezzi;
● Rapporti col sistema di credito;
I report elaborati da Cheope Risk Management offrono un servizio affidabile che rappresenta una risorsa consolidata per numerosi professionisti impegnati nella gestione del credito.
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